Relazione tecnica sul Biotopo individuato dal WWF sulla Collina Morenica di Rivoli e Avigliana











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Il WWF di Orbassano,

nell�ambito del progetto Nazionale di ricerca sui biotopi, seguendo le direttive date dalla Regione Piemonte (L.R. 47/95) ha individuato sulla Collina Morenica di Rivoli ed Avigliana un sito di particolare importanza.



Localizzazione

La zona si colloca tra i comuni di Sangano, Trana, Reano e Villarbasse ed ha la forma di una valletta, detta di "Pr� Basse", disposta in direzione SE-NW delimitata verso SW da un cordone morenico denominato "Costa Baronis" e verso NE dalla strada che collega Sangano a Reano.

Il sito si estende dai 350 m. s.l.m. nei pressi del ponte sul Sangone fino ai 450 m. nei pressi di Reano coprendo una superficie complessiva di circa 80 Ha.










Quadro geologico



Questo biotopo ha avuto origine da due differenti epoche glaciali; il cordone morenico che corre parallelamente alla valle a SW della stessa risale alla III fase glaciale avutasi nel Pleistocene med. mentre il fondovalle e la parte del versante di NE confinante con la strada sono rispettivamente depositi fluvioglaciali e depositi glaciali di ablazione della IV fase glaciale avvenuta nel Pleistocene superiore.

I depositi fluvioglaciali si sono formati attraverso i processi di erosione, trasporto e rideposizione dei depositi glaciali (scaricatori) esternamente al ghiacciaio e assenti contestualmente alla vita del ghiacciaio stesso.

Nella zona considerata gli scaricatori hanno operato modesti trasporti, abbandonando i depositi nell�avvallamento e sono peraltro riusciti ad aprirsi un varco verso il Sangone nel cordone morenico pi� antico (Costa Baronis).

Questa conca a fondo piatto � costituita da materiale fluvioglaciale (argie e silt): qui le acque di ruscellamento hanno concentrato i materiali pi� fini erosi dai cordoni e il vento quelli sollevati dalla vicina pianura, coperta durante le glaciazioni da una rada steppa. Si sono creati cos� dei suoli pi� profondi e umidi, perch� meno permeabili, adatti all�agricoltura, che da tempo immemorabile ha ritagliato qui delle "isole" di arativi e prati nel bosco ceduo.




Quadro idrografico



Per quanto riguarda i corsi d�acqua superficiali dobbiamo notare che in destra orografica scorre il canale scavato artificialmente in sedimenti prevalentemente argillosi, che trasporta le acque di scarico del depuratore di Villarbasse-Reano. Questi porta le sue acque nel vecchio corso naturale del torrente che scorre nella valletta ed infine si getta nel Sangone.

A sinistra troviamo due risorgive, distanti alcune decine di metri l�una dall�altra, che alimentano un piccolo rio caratterizzato da acque (presenti tutto l�anno) limpidissime e fredde (7-9 �C) dotate quindi di un elevato tenore di ossigeno disciolto.

Tali sorgive conosciute dai locali da tempo immemorabile come "sorgenti che bollono" (anche se il fenomeno � andato via via diminuendo) devono il proprio nome al movimento della sabbia generato dalla fuoriuscita dell�acqua, movimento che, unito alla presenza di acque molto basse e limpidissime, da l�impressione che vi sia davvero un fenomeno di ebollizione.

Non sappiamo se la vicinanza del canale scaricatore del depuratore causi un inquinamento di questo corso oppure se lo strato di argilla riesca a garantire una zona di sostanziale impermeabilit� tra i due rii. Sarebbero necessari esami specifici.

Il corso d�acqua che si origina da queste sorgive in parte va ad alimentare un lago artificiale ed in parte si riversa direttamente nel canale del depuratore. In ogni caso il lago scarica l�acqua in eccesso sempre in questo canale.

La situazione che segue il lago vede la presenza di un unico rio fortemente compromesso dagli inquinanti provenienti dal depuratore. Sulla sinistra di questo rio si scorgeva un tempo un mulino di cui rimangono ormai solo pi� i ruderi.



Clima



Il regime termico � particolare, infatti nella valletta si presenta sicuramente pi� umido e caldo delle zone circostanti che presentano un "clima freddo di collina" (secondo la classificazione di Mennella, 1973) sia a causa della conformazione a conca che per la copertura arborea e della falda freatica superficiale (vedi al presenza di piante ed erbe tipiche di zone ricche d�acqua). Inoltre la piovosit� mediana (rilevata a Reano) ha valori pi� alti di quella della bassa Val di Susa.



Fauna



Attraverso le numerose uscite sul campo abbiamo potuto riscontrare la presenza di specie di particolare interesse o perch� indicatrici di buona qualit� ambientale, o perch� ormai circoscritte alla zona in questione.

E� questo il caso del gambero di fiume (Austropotamobius pallipes), specie molto esigente, riscontrato in rare e felici occasioni nel rio suddetto ma introvabile nei dintorni a causa del progressivo inquinamento delle acque superficiali. Anche quest�area di accertata riproduzione di diverse specie animali, risulta per� minacciata dalla presenza pi� a monte del depuratore delle acque reflue urbane di Villarbasse-Reano: � possibile infatti notare come nel canale in cui scorrono le acque provenienti dal suddetto depuratore siano ancora presenti evidenti tracce di tensioattivi (e chiss� cos�altro) sicuramente dannosi per le specie acquatiche in genere e per il gambero di fiume in special modo. Tale crostaceo � caratteristico, come ben sappiamo, di acque correnti, pulite e ben ossigenate.

A convalidare la purezza delle acque � la presenza di macro invertebrati quali plecotteri, efemenotteri e tricotteri, specie molto sensibili all�inquinamento e per questo usati per esprimere la qualit� biologica dell�acqua attraverso l�E.B.I.

In prossimit� della sorgiva, dove le acque sono pi� tranquille, � da segnalare la presenza di tritone punteggiato e crestato e salamandre.

Nelle pozze d�acqua adiacenti alla sorgente e presso la ex peschiera situata pi� a valle sono state ritrovate numerose ovature di anfibi quali rospo (Bufo bufo, Bufo viridis), rana (Rana temporaria, Rana dalmatina), raganella (Hyla arborea). Da segnalare la presenza di numerose libellule sia allo stadio larvale ed adulto oltre numerosi insetti acquatici come notonette ed idrometre.

Di particolare importanza l�avifauna con numerose specie legate sia all�ambiente boscato che umido, possiamo infatti trovare cince (Parus major, P. caereleus, P. palustris), picchi (Dendrocopus major, Picus viridis, Sitta europaea), sparvieri (Accipiter nisus), poiane (Buteo buteo) se ci addentriamo nel bosco, o aironi (Ardea cinerea), germani (Anas platyrhynchos), gallinelle d�acqua (Gallinula chloropus), porciglione (Rallus aquaticus) se restiamo lungo il corso d�acqua.
Interessante � il ritrovamento di borre di rapaci notturni quali allocco (Strix aluco), gufo comune (Asio otus) ma non � da escludere la presenza di barbagianni (Tyto alba) e della civetta (Athene noctua) pi� volte visti nella zona.

A testimonianza della complessit� dell�ecosistema � la presenza di mammiferi quali ad esempio tasso (Meles meles), volpe (Vulpes vulpes), faina (Martes foina), capriolo (Capreolus capreolus), cinghiale (Sus scrofa) le cui tracce sono ben visibili sul territorio.



Flora



Il bosco della collina � prevalentemente caratterizzato da castagni e robinie coltivate a ceduo e querce (da segnalare il cerro), mentre ai piedi della stessa, dove la falda freatica � pi� superficiale, troviamo salici, ontani e associazioni erbacee tipiche dei prati umidi falciabili (in alcune zone sono inoltre presenti abbondanti tife). Non mancano per� alberi ad alto fusto disseminati qua e la su tutto il territorio e pioppi, olmi, aceri campestri, ciliegi selvatici, carpini, noci, frassini e coltivazioni prative, arbusti quali biancospini, noccioli, ligustro, fusaggine, sanguinella, rovi, pruni, rampicanti e cespugli (vitalba, rosa canina, luppolo).

Molto ricco � anche il sottobosco con la presenza di mirtillo nero, fragola matta (Duchesnea indica specie originaria dell�Asia), felci (Anthyrium fihx-foemina , Dryopteris affinis e Driopteris dilatata) alcune anche rare.

Tra i fiori presenti nella zona segnaliamo il dente di cane, primule, viole, pervinche, anemoni, latte di gallina, ranuncolo, gigli (giglio bianco), epatiche (Hepatica nobilis, pianta rara per la collina morenica ma comunissima nelle faggete), pulmonaria, narcisi (Narcisous poeticus, fiore che qui cresce spontaneo in una quota decisamente inferiore al normale), Scilla bifiglie (rara), Euphorba dolcis, Potentilla alba.



Bibliografia



"Guida alla Collina Morenica di Rivoli e Avigliana - Natura, escursioni, ambiente" di Anna Maria Rimondotto e Daniele Fornasero, Edizioni CDA - Centro Documentazione Alpina, L. 28.000. Realizzato con il patrocinio del Comitato per la salvaguardia della collina Morenica di Rivoli -Avigliana e con il contributo della Regione Piemonte ed il Comune di Rivoli.



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Testi di: Anna Barone, Rosanna Bottin, Marco Marina e Paolo Maurino.


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